La paura di volare, è una fobia situazionale specifica secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM). L'aerofobia affligge una parte significativa della popolazione italiana. Essa è caratterizzata da un'intensa ansia e disagio associati all'idea di volare, questa paura può manifestarsi con diversi livelli di gravità, influenzando la qualità della vita e limitando le opportunità di viaggio, lavoro e svago. Sebbene la paura di volare sia spesso associata a preoccupazioni legate alla sicurezza aerea, la sua eziologia è multifattoriale e può essere influenzata da una combinazione di fattori psicologici, comportamentali ed ambientali. Tra questi, lo stile comportamentale, in particolare la tendenza al controllo o la tendenza a ricercare delle informazioni negative relative al volo, gioca un ruolo cruciale nel determinare l'intensità della paura. Uno studio condotto da van Almen, K. L. M., & van Gerwen, L. J. (2013) si propone proprio di analizzare la relazione tra la paura di volare, lo stile comportamentale e l'esperienza di volo, contribuendo a una migliore comprensione di questa fobia e fornendo indicazioni utili per lo sviluppo di interventi mirati.
Metodologia della ricerca sull'aerofobia
Per condurre l'indagine, è stato utilizzato un questionario online somministrato a un campione eterogeneo di 9.166 partecipanti di età compresa tra i 17 e i 70 anni. La scelta di un questionario online ha permesso di raggiungere un ampio numero di individui, garantendo una maggiore rappresentatività del campione. La paura di volare è stata misurata attraverso il Flight Anxiety Modality Questionnaire (FAM), uno strumento validato che valuta le diverse componenti dell'ansia da volo, incluse le preoccupazioni per la sicurezza, le reazioni fisiologiche e i pensieri catastrofici. Lo stile comportamentale, invece, è stato valutato tramite la Miller Behavioral Style Scale (MBSS), che distingue tra individui con una tendenza al controllo (ricerca attiva di informazioni potenzialmente minacciose) e individui con una tendenza all'attenuazione (evitamento di tali informazioni). Oltre a questi strumenti, sono state raccolte informazioni demografiche (età, sesso, livello di istruzione, ecc.) per analizzare eventuali differenze nella paura di volare in base alle caratteristiche socio-demografiche. L'analisi dei dati ha evidenziato i seguenti risultati:
Differenze di genere: in linea con precedenti ricerche, le donne hanno riportato punteggi FAM significativamente più elevati rispetto agli uomini, indicando una maggiore prevalenza e intensità della paura di volare nel genere femminile.
Associazione tra monitoraggio e paura di volare: i partecipanti con punteggi MBSS più alti, ovvero con una maggiore tendenza al controllo, hanno ottenuto anche punteggi FAM più elevati. Questo risultato suggerisce che la tendenza a ricercare e focalizzarsi su informazioni negative o minacciose (ad esempio, incidenti aerei, turbolenze) può contribuire ad alimentare la paura di volare.
Influenza dell'esperienza di volo: i partecipanti che non avevano mai volato prima hanno mostrato punteggi FAM significativamente più alti rispetto a coloro che avevano già esperienza di volo. Questo dato sottolinea l'importanza dell'esposizione graduale e controllata allo stimolo fobico (in questo caso, il volo) nel processo di riduzione dell'ansia.
I risultati di questo studio confermano l'importanza di considerare lo stile comportamentale, in particolare la tendenza al controllo, nella comprensione e nel trattamento della paura di volare. Gli individui con una maggiore propensione al controllo potrebbero essere più vulnerabili allo sviluppo di ansia da volo, in quanto tendono a selezionare, interpretare e ricordare informazioni che confermano le loro paure .Inoltre, i risultati evidenziano l'influenza dell'esperienza di volo sulla percezione del rischio e sull'intensità della paura. L'esposizione ripetuta ad un viaggio in aereo, in assenza di conseguenze negative, può contribuire a ridurre l'ansia e a promuovere un senso di controllo e sicurezza.
In sintesi
Questo studio fornisce un contributo significativo alla letteratura sulla paura di volare, mettendo in luce il ruolo del controlllo, dello stile comportamentale e dell'esperienza di volo.
Le implicazioni cliniche di questi risultati sono rilevanti, in quanto suggeriscono la necessità di adattare gli interventi terapeutici alle caratteristiche individuali dei pazienti, tenendo conto del loro stile comportamentale e del loro livello di esperienza di volo.
Future ricerche dovrebbero approfondire questi aspetti in contesti multiculturali, analizzando come le differenze culturali possano influenzare la percezione della paura di volare e l'efficacia dei trattamenti.
È importante riconoscere alcune limitazioni di questa ricerca. In primo luogo, la natura trasversale del disegno di ricerca non consente di stabilire relazioni di causa-effetto tra le variabili. In secondo luogo, l'utilizzo di un questionario online potrebbe aver introdotto un bias di selezione, in quanto i partecipanti hanno scelto volontariamente di partecipare allo studio. Nonostante queste limitazioni, i risultati offrono spunti interessanti per la ricerca futura e per lo sviluppo di interventi più efficaci per la gestione della paura di volare.