Un nuovo protocollo per l'analisi del Mind-Wandering nei controllori del traffico aereo
Il fenomeno del mind-wandering, in cui l'attenzione si sposta dal compito attuale a pensieri non correlati, è un processo cognitivo complesso e ampiamente diffuso. Sebbene sia stato studiato estensivamente in vari contesti, le sue implicazioni per professioni critiche per la sicurezza, come i controllori del traffico aereo (ATCO), non sono state sufficientemente esplorate. Questo articolo esamina un nuovo protocollo progettato per indagare il mind-wandering negli ATCO, mettendo in evidenza i fondamenti psicologici e scientifici dello studio e le sue implicazioni più ampie.
L'attenzione interna ed esterna
La tassonomia attuale, nell'ambito della psicologia cognitiva, distingue tra attenzione esterna e interna (Chun et al., 2011). L'attenzione esterna è diretta verso il mondo percettivo, mentre l'attenzione interna è rivolta al mondo interiore, ossia pensieri, ricordi, ecc. Storicamente, l'attenzione esterna ha ricevuto maggiore interesse poiché è più facile da misurare e studiare in laboratorio. Negli ultimi anni, tuttavia, l'attenzione interna è diventata un tema centrale poiché si è scoperto che l'attenzione è intrinsecamente orientata verso i pensieri interni (Verschooren & Egner, 2023), che occupano la mente delle persone per circa il 50% della loro vita quotidiana (Killingsworth & Gilbert, 2010). Il mind-wandering, come il daydreaming e i periodi di zoning-out, è il termine generale ampiamente utilizzato per riferirsi a questi pensieri interni (Smallwood & Schooler, 2006).
L'attenzione è una risorsa limitata
Poiché le risorse attentive sono limitate, l'attenzione si sposta dall'ambiente esterno al mondo interno più volte al giorno. Mentre l'attenzione è focalizzata sul mondo interno, avviene il "perceptual decoupling" (Schooler et al., 2011), ossia una minimizzazione dell'elaborazione delle informazioni esterne, causando una cecità attentiva alle informazioni esterne. Utile per gestire le risorse attentive, questo fenomeno è una minaccia per la sicurezza nei compiti operativi in cui l'attenzione deve rimanere diretta verso il mondo esterno (Gouraud et al., 2018a).
Uno studio pilota sul mind-wandering
Questo studio pilota è stato condotto con 16 partecipanti sani di lingua francese, senza storia di disturbi oculomotori, psichiatrici o neurologici. Utilizzando domande di recupero della memoria autobiografica, è stato sviluppato un protocollo innovativo per simulare il momento in cui gli ATCO iniziano a vagare con la mente. I partecipanti hanno eseguito un compito di simulazione del controllo del traffico aereo mentre venivano attivati cambiamenti attentivi verso il loro mondo interno utilizzando sistemi di probe per la memoria, registrazioni dei movimenti oculari con occhiali di tracciamento oculare e una videocamera. L'analisi ha mostrato che il protocollo ha stimolato l'emergere di ricordi spontanei per metà dei partecipanti, evidenziando l'impatto sui tempi di risposta (+0,74 s in media) per l'approvazione del livello di volo. I risultati preliminari suggeriscono che la memoria autobiografica potrebbe essere utilizzata per identificare un marker temporale oculare, in particolare lo spostamento dello sguardo, correlato positivamente al mind-wandering. Il mind-wandering, sebbene sia una minaccia per la sicurezza, è stato raramente studiato nei controllori del traffico aereo. Questo potrebbe essere dovuto alla mancanza di metodi adeguati per studiare questo fenomeno in questo contesto. Infatti, i metodi di auto-report non producono risultati particolarmente affidabili soprattutto in questo contesto. A sostegno di questa interpretazione, i partecipanti del nostro studio hanno riferito una minore frequenza di mind-wandering durante l'esperimento. Nonostante questi risultati promettenti, il protocollo è attualmente in una fase preliminare e presenta quindi delle limitazioni. Il protocollo dovrebbe essere testato con ATCO qualificati poiché sono previste differenze a seconda dell'esperienza.
Bibliografia
Chun, M. M., Golomb, J. D., & Turk-Browne, N. B. (2011). A taxonomy of external and internal attention. Annual Review of Psychology, 62, 73–101.
Killingsworth, M. A., & Gilbert, D. T. (2010). A wandering mind is an unhappy mind. Science, 330(6006), 932.
Smallwood, J., & Schooler, J. W. (2006). The restless mind. Psychological Bulletin, 132(6), 946–958.
Verschooren, S., & Egner, T. (2023). When the mind’s eye prevails: The Internal Dominance over External Attention (IDEA) hypothesis. Psychonomic Bulletin & Review.
Gouraud, J., Delorme, A., & Berberian, B. (2018a). Out of the loop, in your bubble: Mind wandering is independent from automation reliability, but influences task engagement. Frontiers in Human Neuroscience, 12, Article 383.
Schooler, J. W., Smallwood, J., Christoff, K., Handy, T. C., Reichle, E. D., & Sayette, M. A. (2011). Meta-awareness, perceptual decoupling and the wandering mind. Trends in Cognitive Sciences, 15(7), 319–326.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
Membro dell'American Psychological Association
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte