Chi ha paura di volare (un disturbo psicologico chiamato anche aerofobia o aviofobia) spesso si chiede se la propria personalità possa influenzare il successo del trattamento. È diffusa l'idea che la presenza di disturbi di personalità possa rappresentare un ostacolo insormontabile. Ma è davvero così? Un recente studio ha cercato di far luce su questa questione, indagando a fondo la relazione tra questo problema psicologico e risultati della terapia per superare la fobia del volo.
Lo studio si è proposto di valutare quanto siano diffusi i disturbi di personalità tra chi cerca aiuto per la paura di volare e di capire se questi disturbi influenzano l'esito di un trattamento specifico. In particolare, è stato preso in esame un programma standardizzato basato sulla terapia cognitivo-comportamentale (CBT), un approccio che mira a modificare pensieri e comportamenti disfunzionali. Lo studio ha coinvolto 922 partecipanti, che sono stati assegnati a un programma di trattamento personalizzato in base alle esigenze individuali. Di questi, 659 hanno completato un programma intensivo di due giorni, che includeva delle sessioni di psicoeducazione, degli esercizi di rilassamento e l'esposizione graduale). Per diagnosticare i disturbi di personalità, i ricercatori hanno utilizzato un questionario di autovalutazione basato sui criteri dell'ICD-10 (Classificazione Internazionale delle Malattie). L'efficacia del trattamento è stata misurata attraverso tre questionari specifici per la paura di volare, somministrati al termine del programma e a distanza di 3, 6 e 12 mesi.
Dallo studio è emerso che i partecipanti con disturbi di personalità, in particolare quelli del Cluster C (caratterizzati da ansia, insicurezza e comportamenti evitanti - ad esempio, una persona con disturbo dipendente potrebbe avere una paura di volare accentuata dalla difficoltà a separarsi dalle figure di riferimento), inizialmente presentavano un livello di paura di volare più elevato rispetto a chi non aveva disturbi di personalità. Tuttavia, e questa è la notizia più importante, la paura si è ridotta significativamente in entrambi i gruppi dopo il trattamento. Ancora più sorprendente, la presenza di disturbi di personalità non ha influenzato negativamente il numero di voli effettuati dopo la terapia, né i punteggi ottenuti nella scala VAFAS (Valutazione della Paura di Volare) a breve e lungo termine.
Questi risultati offrono indicazioni preziose per gli psicologi-psicoterapeuti e più in generale per le compagnie aeree. I programmi di CBT possono essere efficaci anche in presenza di disturbi di personalità, che non devono essere considerate un ostacolo al successo del trattamento. Questo apre nuove prospettive per un numero ancora maggiore di persone che desiderano affrontare e superare la paura del volo. Il programma SkyConfidence integra questo aspetto nei suoi percorsi per il trattamento dell'aerofobia.
In sintesi
Bibliografia
Van Gerwen LJ, Delorme C, Van Dyck R, Spinhoven P. Personality pathology and cognitive-behavioral treatment of fear of flying. J Behav Ther Exp Psychiatry. 2003 Jun;34(2):171-89. doi: 10.1016/s0005-7916(03)00038-7. PMID: 12899899.
Dott.Igor Graziato
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