La correlazione tra aerofobia, cardiomiopatia di Takotsubo e Encefalopatia Posteriore Reversibile
Uno studio, pubblicato da Güldeniz Çetin e colleghi, descrive il caso di una donna di 37 anni affetta da aerofobia che ha sviluppato encefalopatia posteriore reversibile (PRES) a seguito di un episodio di cardiomiopatia di Takotsubo. Questo caso offre un’importante prospettiva clinica su come lo stress psicologico intenso, causato dalla paura di volare, possa influire negativamente sul sistema cardiovascolare e neurologico, sottolineando la necessità di una maggiore consapevolezza di questa possibile correlazione da parte degli operatori sanitari.
Panoramica del caso di aerofobia
La paziente, con una storia clinica nota di aerofobia grave, ha manifestato sintomi simili a quelli di un disturbo di panico dopo circa due ore di volo. Questi sintomi includevano ansia acuta, tachicardia e, poco dopo, dolore toracico e svenimento. All’arrivo in ospedale, l’ECG non ha rivelato anomalie evidenti. Tuttavia, l’ecocardiogramma transtoracico ha mostrato una frazione di eiezione ventricolare sinistra ridotta (EF: 30%) e caratteristiche tipiche di una cardiomiopatia di Takotsubo, con ipocinesia apicale e anomalie nei movimenti delle pareti dei segmenti medio e apicale del ventricolo sinistro.
Diagnosi di PRES (Posterior Reversible Encefalopathy Syndrome)
Durante il trattamento al pronto soccorso, una risonanza magnetica (MRI) con sequenza di diffusione cerebrale ha evidenziato un edema vasogenico corticale e sottocorticale nelle regioni posteriori del cervello, specialmente sul lato sinistro, compatibile con una diagnosi di encefalopatia posteriore reversibile (PRES). La PRES è spesso legata a episodi di ipertensione acuta, che in questo caso è stata probabilmente indotta dall’attivazione della risposta "lotta o fuga" a causa della fobia del volo.
Cardiomiopatia di Takotsubo e Fattori Psicologici
La cardiomiopatia di Takotsubo, spesso chiamata "sindrome del cuore infranto," è una condizione temporanea in cui il muscolo cardiaco si indebolisce in risposta a uno stress fisico o emotivo. Questo caso suggerisce una possibile correlazione tra l’aerofobia della paziente e l’insorgenza della sindrome di Takotsubo. La paura intensa può portare a livelli estremi di catecolamine (ormoni dello stress), che possono avere effetti dannosi sia sul cuore che sul cervello.
L'importanza di trattare l'aerofobia ed altre fobie specifiche
Questo caso sottolinea l’importanza di un trattamento integrato per i pazienti che soffrono di fobie severe, come l’aerofobia, specialmente quando queste possono avere ripercussioni fisiche. Un approccio terapeutico multidisciplinare, che integri la gestione dell’ansia con tecniche di rilassamento come il training autogeno o la mindfulness, psicoterapia (ad esempio, terapia cognitivo-comportamentale), l'uso della realtà virtuale (Virtual Reality Therapy) e, in alcuni casi, interventi farmacologici, potrebbe aiutare a prevenire l’insorgenza di episodi di stress acuto così intensi da causare danni fisici.
In sintesi
Il caso descritto da Çetin e colleghi rappresenta un esempio di come uno stato psicologico possa scatenare reazioni fisiche gravi e richiede un approccio sistemico al paziente, che consideri sia gli aspetti psicologici che quelli fisici.
La gestione delle fobie severe non dovrebbe essere sottovalutata, poiché in alcune circostanze può risultare non solo debilitante dal punto di vista psicologico, ma anche potenzialmente dannosa per la salute fisica.