Stress e paura di volare
L’aerofobia non è semplicemente una reazione di paura isolata. Studi recenti hanno dimostrato che esiste una forte correlazione tra livelli di stress e intensità della paura di volare. Questo può essere legato sia a stress recente, come eventi lavorativi o personali, sia a stress passato derivante da traumi infantili o esperienze difficili. Il trauma può sensibilizzare l’individuo a percepire determinate situazioni come minacciose, aumentando la risposta di paura e l’ansia.
La paura di volare procura sintomi simil-epilettici
Un aspetto interessante emerso da alcune ricerche è la presenza di sintomi simil-epilettici nei soggetti che soffrono di aerofobia. Si parla di “labilità del lobo temporale,” un fenomeno neurologico in cui il cervello reagisce in modo eccessivo a determinati stimoli. Persone con questa sensibilità possono sperimentare alterazioni della coscienza, sensazioni di déjà-vu o sensazioni improvvise e intense di ansia e panico. Questi sintomi, pur essendo paragonabili a quelli di una crisi epilettica, non sono associati a veri e propri segnali misurabili attraverso un elettroencefalogramma.
Paura di volare e burnout: un legame significativo
Un ulteriore elemento emerso dalle ricerche è il legame tra la paura di volare e il burnout. In particolare, nei professionisti che viaggiano frequentemente per lavoro, l’aerofobia sembra associarsi a uno stato di esaurimento emotivo e fisico. Il burnout può accentuare la percezione negativa del volo, rendendo il viaggio un evento ancora più stressante e temuto.
Trattamenti evidence based per l’aerofobia
Affrontare l’aerofobia richiede un approccio terapeutico che tenga conto delle interazioni tra paura, stress e sintomi neurologici. Ecco alcuni trattamenti che hanno dimostrato efficacia:
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): questa tecnica è ampiamente utilizzata per le fobie specifiche. Attraverso esercizi mirati, la CBT aiuta i pazienti a riconoscere e modificare i pensieri negativi e irrazionali legati al volo.
Terapia di Esposizione: questa tecnica prevede una graduale esposizione alla situazione temuta, aiutando il paziente a sviluppare un senso di controllo e a ridurre la risposta fobica nel tempo.
Realtà Virtuale (VR): la VRT (Virtual Reality Therapy) è una metodologia innovativa che consente di simulare un’esperienza di volo in un ambiente controllato. Questo può aiutare il paziente a confrontarsi con le proprie paure in modo progressivo e sicuro.
Farmaci anticonvulsivanti: alcuni studi suggeriscono che bassi dosaggi di anticonvulsivanti, assunti in via preventiva, possano ridurre i sintomi simil-epilettici legati alla labilità temporale. Questo approccio è ancora in fase sperimentale, ma potrebbe rappresentare un’opzione per i casi più complessi.
Farmaci ansiolitici: oltre agli approcci psicoterapeutici, in alcuni casi si può ricorrere all'uso di farmaci ansiolitici per gestire la paura di volare. Gli ansiolitici, come le benzodiazepine, possono ridurre temporaneamente i sintomi di ansia, permettendo a chi soffre di aerofobia di affrontare il volo con meno disagio. Tuttavia, il loro uso è consigliato solo in casi particolari e sotto stretto controllo medico, poiché tali farmaci possono indurre effetti collaterali e, in alcuni casi, dipendenza. Gli ansiolitici possono rappresentare un aiuto momentaneo, ma non risolvono la causa della fobia; per questo è importante abbinarli a un percorso terapeutico che affronti la radice della paura.
SkyConfidence: offre un percorso innovativo e personalizzato per aiutare le persone a superare la paura di volare. Diversamente dai tradizionali corsi di gruppo, SkyConfidence propone un approccio individuale e studiato su misura per ciascun partecipante, combinando elementi di terapia cognitivo-comportamentale, realtà virtuale e tecniche di rilassamento. Questo percorso tiene conto delle specifiche esigenze e delle esperienze pregresse di ciascun individuo, facilitando un progressivo superamento dell’aerofobia in un ambiente sicuro e privo di giudizio. Con SkyConfidence, chi teme di volare ha l’opportunità di sviluppare nuove strategie di gestione dell'ansia, acquisendo una maggiore fiducia per affrontare i voli futuri.
La fobia del volo è una condizione complessa, alimentata da interazioni tra stress, traumi e fattori neurologici. La comprensione di questi legami può aprire la strada a trattamenti più efficaci e personalizzati. La ricerca continua a indagare i meccanismi alla base dell’aerofobia, con l’obiettivo di sviluppare approcci terapeutici che possano alleviare la sofferenza di chi ne è colpito e consentire una maggiore libertà di movimento e qualità di vita.
In sintesi
La paura di volare (aerofobia) può scatenare forti reazioni di stress. Queste reazioni possono manifestarsi con sintomi fisici e psicologici intensi.
In alcuni casi, lo stress legato all'aerofobia può provocare sintomi simili a quelli dell'epilessia. Questi possono includere spasmi muscolari, sensazioni di svenimento, confusione mentale e, in casi estremi, vere e proprie convulsioni.
Una diagnosi accurata è essenziale per un trattamento adeguato.
La gestione dello stress è cruciale per chi soffre di aerofobia. Tecniche di rilassamento, terapia cognitivo-comportamentale e, in alcuni casi, farmaci ansiolitici possono aiutare a controllare l'ansia e prevenire sintomi gravi.
È importante rivolgersi a un professionista sanitario se si soffre della paura di volare. Un professionista qualificato può valutare la situazione e consigliare il percorso di cura più appropriato.
Dott.Igor Graziato
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Past Vice President Ordine degli Psicologi del Piemonte
Virtual Reality Therapist
Master in Cognitive Behavioural Hypnotherapy
AAvPA Members - Australian Aviation Psychology Association
APA Members - American Psychological Association