Il termine acrofobia deriva dal greco "ἄκρον" (ácron), che significa "altezza" o "sommità", e "φοβία" (phobia), che significa "paura". L'acrofobia è quindi la paura irrazionale dell'altezza. Le persone che soffrono di questa fobia sperimentano una forte ansia o panico quando si trovano in determinate situazioni, come su un edificio alto, una scala, o anche su una montagna o in aereo. A differenza di altre paure più contestuali, l'acrofobia è presente anche quando non c'è alcun reale pericolo di caduta. I sintomi fisici includono sudorazione, vertigini, palpitazioni e senso di perdita di equilibrio. L'acrofobia, o paura dell'altezza, è una delle fobie più comuni, e può influenzare diversi aspetti della vita quotidiana di chi ne soffre, incluse attività come viaggiare in aereo. Spesso, infatti, l'acrofobia si intreccia con la paura di volare (aerofobia), creando una combinazione di ansie che possono rendere impossibile affrontare anche brevi spostamenti in aereo. Inoltre la paura dell'altezza può essere legata anche all'intolleranza visiva.
Il collegamento tra l'acrofobia e aerofobia deriva principalmente dall'elemento comune della "perdita di controllo". L'acrofobia scaturisce dal timore di cadere quando ci si trova in alto, e molti individui che ne soffrono percepiscono il volo come una forma estrema di altezza. Non avendo alcun controllo diretto sull'aereo o sul volo stesso, la paura si amplifica, portando molti acrofobici a sviluppare anche aerofobia. Un altro aspetto rilevante è la percezione del vuoto e dello spazio aperto, elementi che accomunano sia il trovarsi in alta quota sia il volo. Gli acrofobici spesso temono l'idea di essere esposti a grandi spazi, e questo senso di vulnerabilità può estendersi al volo, dove l'ambiente circostante è percepito come infinito e potenzialmente pericoloso.
I sintomi dell'acrofobia possono manifestarsi anche durante un volo, intensificandosi quando si guarda fuori dal finestrino o quando l'aereo decolla o atterra. Alcuni dei sintomi più comuni includono:
Questi sintomi non solo compromettono l'esperienza del volo, ma possono scoraggiare completamente una persona dall'affrontare viaggi aerei, limitando così la sua libertà di movimento e le sue opportunità di viaggio, sia per lavoro che per piacere.
Esistono vari approcci per affrontare il problema, dalla terapia cognitivo-comportamentale ai farmaci ansiolitici, fino a all'uso dell'innovativa Virtual Reality Therapy. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) si è dimostrata particolarmente efficace, aiutando i pazienti a riconoscere e modificare i pensieri irrazionali associati alla paura delle altezze e del volo.Alcune tecniche di rilassamento come la respirazione profonda e la meditazione possono inoltre ridurre significativamente i sintomi fisici dell'ansia, fornendo un supporto prezioso durante le situazioni di stress, come un volo.
In sintesi
Bibliografia
Dott.Igor Graziato
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