Perché il cervello sovrastima il rischio degli incidenti aerei

Nonostante l'aereo sia statisticamente il mezzo di trasporto più sicuro, gli incidenti aerei tendono a suscitare una forte risposta emotiva e sociale, molto superiore rispetto agli incidenti stradali, più frequenti ma percepiti come meno traumatici a livello collettivo. Questo articolo esplora in profondità le ragioni alla base di tale fenomeno, focalizzandosi su fattori quali la percezione del rischio, i bias cognitivi, la dimensione emozionale e l'impatto mediatico.
Percezione del rischio ed incidenti aerei
La percezione soggettiva della sicurezza gioca un ruolo fondamentale nella reazione del pubblico agli incidenti. Secondo Sjoberg (1998), la percezione del rischio comprende tre dimensioni: cognitiva (probabilità percepita), emotiva (preoccupazione) e conseguenziale (gravità percepita delle conseguenze). Nel caso degli incidenti aerei, nonostante la bassissima probabilità statistica, l'enorme gravità percepita amplifica enormemente la percezione del rischio. Gli incidenti aerei vengono generalmente percepiti come catastrofi totali, spesso senza possibilità di sopravvivenza per i passeggeri. Questa percezione è ulteriormente enfatizzata dalla natura spettacolare degli incidenti stessi, che avvengono in maniera improvvisa e violenta. Al contrario, gli incidenti stradali, sebbene più frequenti, sono percepiti come eventi più "controllabili" e meno catastrofici, riducendo così il livello di preoccupazione emotiva associata. Vediamo alcuni dati a confronto:
- I morti per incidenti stradali in Italia sono stati nel solo 2024 ben 1429 mentre in Europa il dato è ancora più inquietante considerando che si sono registrati ben 19800 decessi.
- In Italia si sono registrati (sempre nel 2024) ben 1090 morti sul lavoro.
- Gli infortuni avvenuti in casa hanno prodotto circa 6000 decessi.
- I morti per un incidente aereo in tutto il mondo sono stati 377 nel 2024
Questi numeri parlano chiaro: la percezione del rischio spesso non coincide con la realtà dei fatti. Sebbene l’aereo venga ancora vissuto da molti come un mezzo pericoloso, i dati dimostrano il contrario. Gli incidenti stradali, gli infortuni sul lavoro e quelli domestici causano ogni anno un numero di vittime di gran lunga superiore. Comprendere queste proporzioni è il primo passo per affrontare paure irrazionali e fare scelte più consapevoli e serene.
Bias cognitivi e percezione amplificata del rischio
I bias cognitivi svolgono un ruolo significativo nell’amplificare la percezione del rischio associata al volo. In particolare, il bias di disponibilità (availability bias), descritto da Slovic (1987), spiega come gli individui tendano a giudicare la probabilità di un evento sulla base della facilità con cui riescono a ricordare esempi rilevanti. Gli incidenti aerei, essendo rari e particolarmente drammatici, ricevono una copertura mediatica intensa, facilitandone il ricordo e distorcendo la percezione effettiva del rischio. Questo processo cognitivo fa sì che la paura del volo aumenti significativamente dopo eventi altamente mediatici, come dimostrato nello studio sull'incidente di TransAsia Airways GE222 (Li et al., 2015). Dopo tale incidente, la percezione della sicurezza della compagnia aerea è peggiorata notevolmente, con un drastico calo della fiducia e della volontà di utilizzare i servizi della stessa.
Dimensione emozionale degli incidenti aerei
Gli incidenti aerei attivano una forte risposta emotiva, dominata da sentimenti di vulnerabilità e impotenza. Secondo Fyhri e Backer-Grondahl (2012), l'aspetto emozionale della percezione del rischio è influenzato da tratti individuali e culturali, ma anche dall'immediatezza con cui un evento viene percepito come minaccia alla vita. L’impossibilità per i passeggeri di esercitare un controllo diretto durante il volo amplifica questa sensazione di vulnerabilità, rendendo gli incidenti aerei particolarmente traumatici. Inoltre, la dimensione collettiva del viaggio aereo – il fatto che un gran numero di persone condivida lo stesso destino in uno spazio ristretto – amplifica ulteriormente l’impatto emotivo, trasformando la tragedia in un evento sociale condiviso.
L'impatto mediatico degli incidenti aerei
L’aspetto mediatico rappresenta un fattore determinante nella percezione degli incidenti aerei. La copertura dei media tende a essere sensazionalistica, spesso amplificando la gravità percepita e alimentando la paura attraverso una ripetizione continua delle immagini e delle notizie relative agli incidenti (Li et al., 2015).
Lo studio condotto sugli incidenti TransAsia GE222 e GE235 ha mostrato come la quantità di notizie pubblicate e la loro diffusione influenzino direttamente la percezione pubblica e l’andamento economico delle compagnie coinvolte, come testimoniato dalle oscillazioni negative del titolo azionario subito dopo l'incidente.
Tra realtà e finzione: come il cinema influenza la percezione del rischio aereo
Il volo è, da sempre, uno degli scenari prediletti dal cinema per generare suspense, ansia e adrenalina. Film come Alive, Flight 93, Sully o Final Destination propongono allo spettatore una narrazione intensa, spesso focalizzata su disastri spettacolari e situazioni estreme. Tuttavia, queste rappresentazioni, per quanto coinvolgenti dal punto di vista emotivo, contribuiscono a costruire un’immagine distorta del rischio reale associato all’aviazione. La psicologia cognitiva spiega questo scollamento tra percezione e realtà attraverso il “bias di disponibilità” (Tversky & Kahneman, 1973), secondo cui giudichiamo la probabilità di un evento in base alla facilità con cui ci vengono in mente esempi rilevanti. Un incidente aereo è raro, ma altamente spettacolare e ampiamente coperto dai media e dalla fiction cinematografica, quindi rimane più impresso nella memoria rispetto a eventi comuni ma più mortali, come un incidente stradale o domestico. Inoltre, la narrazione cinematografica, per sua natura, cerca l’eccezionale, il colpo di scena, l’imprevisto catastrofico. Questo linguaggio narrativo, fondato su tensione e dramma, rende il volo un “contenitore simbolico” di paure più profonde: la perdita di controllo, l’affidamento a tecnologie complesse, l’ansia da separazione. In altre parole, il cinema non descrive tanto l’aviazione, quanto una dimensione profonda ed inconscia dell'essere umano. Per affrontare efficacemente la paura di volare, è dunque importante anche lavorare sulla dimensione percettiva: restituire ai dati il loro peso reale, distinguere l’informazione dalla suggestione, e comprendere i meccanismi psicologici che ci portano a temere l’eccezione e ignorare la regola. La verità è che, nella vita reale, il volo è un’alleata preziosa e sicura.
Il volo simulato con un comandante di linea per superare la paura di volare
Uno degli step più importanti del percorso SkyConfidence è l’esperienza immersiva nel simulatore di volo professionale, accompagnati da un comandante di linea. Non si tratta di un semplice gioco: è un vero e proprio addestramento psicologico e sensoriale pensato per trasformare la percezione del volo. Grazie alla guida di un pilota esperto, i partecipanti scoprono cosa succede davvero in cabina, imparano a riconoscere i suoni, i movimenti e le manovre standard di un volo commerciale. Questo contatto diretto con la realtà dell’aviazione civile permette di decostruire le fantasie catastrofiche alimentate spesso da film, media e immaginazione, sostituendole con un’immagine più rassicurante, concreta e controllabile. Lavorare sulla percezione del rischio significa proprio questo: rendere familiare ciò che è sconosciuto. Il simulatore rappresenta una palestra emotiva, dove il cervello può apprendere – in condizioni di sicurezza – che il volo è un processo affidabile, governato da regole precise e professionisti altamente qualificati. Chi partecipa a questa esperienza non solo acquisisce informazioni tecniche, ma vive un momento di confronto diretto con chi vola ogni giorno per lavoro. Ed è proprio in questo incontro tra psicologia e realtà operativa che si attiva il cambiamento: la paura lascia spazio alla fiducia.
In sintesi
- La combinazione tra percezione amplificata del rischio, presenza di bias cognitivi, forte impatto emozionale e trattamento mediatico sensazionalistico rende gli incidenti aerei eventi emotivamente devastanti per la società, nonostante la loro rarità statistica.
- Per mitigare tali effetti, sarebbe opportuno migliorare la comunicazione del rischio, fornendo informazioni accurate e contestualizzate, riducendo il sensazionalismo mediatico e favorendo una percezione più oggettiva e meno emotivamente distorta degli eventi.
- Le compagnie aeree dovrebbero inoltre rafforzare le proprie strategie di gestione della crisi, non solo migliorando le tecnologie e le procedure di sicurezza, ma anche adottando strategie comunicative volte a mantenere e recuperare la fiducia pubblica in seguito a eventi negativi.
- In definitiva, capire perché gli incidenti aerei generano reazioni emotive intense rispetto ad altri tipi di incidenti permette di sviluppare interventi più efficaci sia in termini di prevenzione che di gestione delle conseguenze emotive e sociali di questi tragici eventi.
Bibliografia
- Fyhri, A., & Backer-Grøndahl, A. (2012). Personality and risk perception in transport. Accident Analysis & Prevention, 49, 470–475
- MacLeod C, Campbell L. Memory accessibility and probability judgments: an experimental evaluation of the availability heuristic. J Pers Soc Psychol. 1992 Dec;63(6):890-902. doi: 10.1037//0022-3514.63.6.890. PMID: 1460558.
- Tversky A, Kahneman D. Judgment under Uncertainty: Heuristics and Biases. Science. 1974 Sep 27;185(4157):1124-31. doi: 10.1126/science.185.4157.1124. PMID: 17835457.
Dott.Igor Graziato
Past Vice President
Ordine Psicologi Piemonte
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
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AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association
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