Come è cambiata la paura di volare nei decenni?

La paura di volare (aerofobia) rappresenta una delle fobie più comuni, con un impatto significativo sulla vita delle persone, limitandone le opportunità lavorative e le relazioni familiari. Con l'aumento del traffico aereo nel corso degli anni, sono emerse nuove paure, tra cui la paura di attacchi terroristici. Un'importante ricerca condotta da Grimholt et al. (2019) ha esaminato l'andamento della prevalenza dell'aerofobia in Norvegia dal 1986 al 2015, analizzando le differenze di genere, l'uso di alcol e tranquillanti, e le situazioni che generano maggiore ansia. Lo studio mirava a rispondere alle seguenti domande:
- La prevalenza dell'ansia da volo è cambiata tra il 1986 e il 2015?
- Esistono differenze di genere nella paura di volare?
- Qual è la relazione tra ansia da volo e consumo di alcol o tranquillanti?
- Quali situazioni generano più ansia durante il volo?
- Questi fattori sono cambiati rispetto allo studio precedente del 1986?
Lo studio in questione ha analizzato le tendenze dell'ansia da volo in Norvegia attraverso un'indagine su larga scala, coinvolgendo un ampio campione di cittadini e utilizzando strumenti di misurazione coerenti con quelli impiegati in studi precedenti. Questo approccio ha permesso di valutare l'andamento della fobia del volo, le strategie di coping adottate dai partecipanti e il loro rapporto con il volo nel corso del tempo. In particolare:
- Il campione era costituito da 5500 cittadini norvegesi selezionati casualmente, con un tasso di risposta del 36%.
- Gli strumenti di misurazione utilizzati per valutare l'ansia da volo erano gli stessi impiegati nello studio del 1986, permettendo un confronto diretto dei dati.
- I partecipanti hanno risposto a questionari che misuravano la frequenza dei voli, il livello di ansia sperimentata e l'uso di strategie per affrontare la paura (come il consumo di alcol o tranquillanti).
I risultati dello studio offrono una panoramica dettagliata sull'ansia da volo e sulle strategie utilizzate per affrontarla, evidenziando tendenze significative nel tempo. L'utilizzo degli stessi strumenti di misurazione del 1986 ha consentito un confronto diretto, rivelando cambiamenti nei livelli di ansia e nelle modalità di gestione della paura. Questi dati possono fornire indicazioni utili per sviluppare interventi più mirati ed efficaci, aiutando le persone a superare la paura di volare e a migliorare la loro esperienza di viaggio. Vediamo insieme i risultati:
Riduzione della prevalenza della paura di volare
- La percentuale di persone con fobia del volo è diminuita dall'8% nel 1986 al 3% nel 2015.
- La percentuale di individui che dichiaravano di non volare mai si è ridotta dal 5% nel 1986 allo 0.5% nel 2015, indicando una maggiore esposizione al volo da parte della popolazione.
Differenze di genere nell'aerofobia
- Le donne hanno riportato livelli più elevati di ansia rispetto agli uomini sia per quanto riguarda il volo che altre situazioni ansiogene.
- Questa tendenza è rimasta invariata rispetto allo studio del 1986, suggerendo che il genere possa essere un fattore predittivo stabile dell'ansia da volo.
L'uso di alcol e ansiotici per affrontare la paura di volare
- L'uso di alcol come strategia per gestire l'ansia da volo è diminuito nel tempo, passando dall'11% nel 1986 al 7.5% nel 2015.
- Anche l'uso di tranquillanti (come lo Xanax) è leggermente calato, dal 3% al 2%.
- Questi dati suggeriscono una minore dipendenza da sostanze per gestire l'ansia da volo, possibilmente grazie a una maggiore consapevolezza sulle strategie alternative di gestione dell'ansia.
Fattori che generano una maggiore ansia legata al volo
Le principali cause di ansia durante il volo sono:
- Turbulenze
- Suoni sconosciuti o insoliti
- Paura di attacchi terroristici
Il timore legato agli attacchi terroristici, in particolare, rappresenta un elemento di ansia emerso più recentemente, riflettendo un cambiamento nei fattori di stress percepiti nel tempo.
Lo studio evidenzia una generale riduzione dell'ansia da volo nella popolazione norvegese tra il 1986 e il 2015. Questo calo potrebbe essere attribuito a diversi fattori:
- Miglioramenti nella sicurezza aerea: l'affidabilità del trasporto aereo è aumentata, riducendo la percezione del rischio.
- Maggior esposizione al volo: la riduzione delle persone che evitano il volo suggerisce che una maggiore familiarità possa contribuire a ridurre la paura.
- Maggiore accesso alle informazioni e alla terapia: tecniche di gestione dell'ansia, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) e l'uso della realtà virtuale per l'esposizione graduale al volo, potrebbero aver giocato un ruolo nel miglioramento generale.
- Cambiamenti culturali: un maggior numero di viaggi per lavoro e turismo potrebbe aver favorito un atteggiamento più positivo nei confronti del volo.
Tuttavia, permangono alcune aree critiche:
- Persistenza delle differenze di genere: le donne continuano a riportare livelli più elevati di ansia, suggerendo la necessità di interventi specifici per questa popolazione.
- Nuovi fattori di stress: la paura di attacchi terroristici, non menzionata nello studio del 1986, rappresenta un nuovo elemento di ansia per i viaggiatori.
L'analisi dei fattori che generano ansia durante il volo evidenzia come alcune paure siano rimaste costanti nel tempo, mentre altre siano emerse più recentemente, riflettendo cambiamenti nelle
percezioni collettive del rischio. Sebbene la generale riduzione dell'ansia da volo nella popolazione norvegese suggerisca un'evoluzione positiva, determinata da una maggiore
sicurezza aerea, una più ampia esposizione al volo e l’accesso a
strumenti terapeutici più efficaci (come la
Realtà Virtuale), persistono alcune
criticità che meritano attenzione. Le
differenze di genere nei livelli di ansia indicano la necessità di sviluppare
interventi più mirati per affrontare le specifiche esigenze delle donne, mentre l’emergere di nuove fonti di preoccupazione, come il timore di attacchi terroristici, evidenzia l'importanza di
aggiornare costantemente le strategie di gestione dell’ansia da volo. Un approccio integrato, che combini
esposizione graduale, supporto psicologico e informazioni chiare sulla sicurezza del volo, potrebbe rappresentare la chiave per ridurre ulteriormente l'incidenza di questa fobia, migliorando così l’esperienza di viaggio per un numero sempre maggiore di persone.
Conclusioni e implicazioni cliniche della ricerca sulla paura di volare
I risultati di questa ricerca offrono spunti importanti per la gestione dell'ansia da volo:
- L'esposizione graduale al volo potrebbe continuare a essere una strategia efficace per ridurre la paura.
- Programmi educativi e corsi di gestione dell'ansia possono aiutare a migliorare ulteriormente la fiducia nel volo.
- L'introduzione della tecnologia VR (realtà virtuale) nei trattamenti potrebbe rappresentare una promettente area di sviluppo.
- Data la persistenza delle differenze di genere, sarebbe utile sviluppare interventi mirati alle donne con elevata ansia da volo.
L'analisi dell'ansia da volo nel corso del tempo mostra una tendenza positiva alla riduzione dell'aviofobia, ma suggerisce anche la necessità di adattare le strategie di intervento alle nuove paure emergenti. La combinazione di approcci psicologici innovativi e misure preventive può contribuire a migliorare ulteriormente la qualità della vita di chi soffre di questo problema psicologico.
Bibliografia
Grimholt TK, Bonsaksen T, Schou-Bredal I, Heir T, Lerdal A, Skogstad L, Ekeberg Ø. Flight Anxiety Reported from 1986 to 2015. Aerosp Med Hum Perform. 2019 Apr 1;90(4):384-388. doi: 10.3357/AMHP.5125.2019. PMID: 30922426.
Dott.Igor Graziato
Past Vice President
Ordine Psicologi Piemonte
Psicologo del lavoro e delle organizzazioni
Specialista in Psicoterapia
Virtual Reality Therapist
REB HP Register for Evidence-Based Hypnotherapy & Psychotherapy
AAvPA Member Australian Aviation Psychology Association
APA Member American Psychological Association
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Division 30 Society of Psychological Hypnosis (APA)
